Sono tantissime oggi le PMI italiane che, dopo aver agito in locale, puntano all’internazionalizzazione delle proprie strategie esportando in Europa, in Nord America e nel Far East. Dal food all’artigianato, dalla meccanica al fashion, l’Italia si è sempre distinta per l’unicità dei suoi prodotti facendo del proprio paese un brand riconoscibile nell’immaginario collettivo mondiale. Ma quali sono oggi le regole essenziali per iniziare a fare marketing per l’export?
Individuare il proprio punto di forza rispetto agli altri paesi. Creatività, tradizione, qualità e design: sono gli ingredienti del Made in Italy, il punto di forza di ogni imprenditore italiano che sceglie di portare il proprio business all’estero. Tuttavia, la concorrenza in questo ambito è forte per cui bisogna individuare quel valore aggiunto che possa costituire il proprio vantaggio competitivo nel nuovo mercato di riferimento.
Analizzare le opportunità e le minacce del paese d’arrivo. Ogni paese è un sistema consolidato da gestire prestando attenzione alle sue peculiarità ambientali, logistiche e concorrenziali. Mettiamo ad esempio di voler esportare la nostra caffetteria a Londra. Dovremmo vedere in quale quartiere sarà più conveniente aprire la nostra caffetteria, quali prodotti saranno più adeguati al nostro target, quali saranno i nostri competitor diretti.
Pianificare la strategia di marketing globale. Quando si vuole esportare un prodotto o un servizio, si possono seguire tre diverse opzioni operative. L’export manager può infatti decidere se estendere il prodotto esistente sul nuovo mercato, se adattarlo variandone alcune caratteristiche o se crearne uno ex novo che sia adeguato al mercato target.
Adattare il proprio piano di comunicazione. Anche le campagne marketing, la pubblicità, la gestione della realtà web 2.0 della propria azienda devono tener conto del sostanziale cambiamento di target. Le immagini, i suoni e i gerghi linguistici del paese in cui si esporta sono fattori da considerare quando si vuol creare una pagina facebook, un video promozionale o uno slogan. Così, la conoscenza della cultura visuale e testuale, come anche del background socio-linguistico del paese d’arrivo risulta determinante in questa fase.
Dunque, analisi SWOT del nuovo mercato* e pianificazione strategica sono i primi step per cominciare a esportare. Dall’analisi competitiva alla messa in commercio, la strada verso l’internazionalizzazione è sicuramente in salita ma questa nuova frontiera è capace di regalare grandi soddisfazioni.
*Analisi dei punti di forza, delle punti di debolezza, delle opportunità e delle minacce.